Commercio estero
dell'Emilia-Romagna
Commercio estero
dell'Emilia-Romagna
Nel 2020, a livello provinciale, quasi tutti i territori della regione hanno avuto un bilancio annuale negativo, con la sola eccezione della provincia di Parma che – grazie ad primo trimestre positivo (+8,4% su base tendenziale), seguita da una maggior tenuta nel secondo trimestre (-11,3%, a fronte di una contrazione regionale pari a -25,3%) e ad una crescita dell’export nel terzo e quarto trimestre – è riuscita a chiudere con un flusso di export pari al +0,9% del valore del 2019. Tutte le altre province hanno visto una contrazione delle esportazioni, con variazioni percentuali più negative nel ferrarese (-16,3% rispetto al 2019), a Rimini (-14,6%), a Ravenna (-13,1%) e a Reggio Emilia (-10,9%).
Il saldo commerciale 2020 è risultato positivo quasi ovunque (solo a Piacenza il dato è stato leggermente negativo). Il contributo principale al saldo commerciale della regione viene fornito dalle tre province emiliane di Modena, Reggio Emilia e Bologna, che insieme determinano un saldo pari a 19.685 milioni di euro, pari a quasi il 72% del saldo regionale totale (27.506 milioni di euro).
La figura seguente consente di confrontare per ciascun anno (dal 2007 al 2020) il posizionamento di ciascuna provincia rispetto a quattro variabili: le esportazioni in valore assoluto e in percentuale rispetto al totale regionale, la variazione percentuale annua rispetto all'anno precedente e il saldo commerciale con l'estero in milioni di euro.
Le figure seguenti rappresentano, per la regione e per ciascuna provincia, la variazione percentuale annua dell'export totale. In una prospettiva di lungo periodo si può osservare come la contrazione dei flussi di export registrata nel corso del 2020 risulta comunque inferiore, con riferimento a tutte le province dell'Emilia-Romagna, rispetto a quella del 2009, conseguente alla crisi economico-finanziaria innescatasi nel corso del 2008 su scala globale.