Commercio estero
dell'Emilia-Romagna
Commercio estero
dell'Emilia-Romagna
Oltre il 70% dell'export regionale è concentrato in quattro province emiliane: l'area metropolitana di Bologna (24,7%) e le province di Modena (19,8%), Reggio Emilia (15,6%) e Parma (11,8%).
A livello settoriale, alcune produzioni risultano significativamente concentrate territorialmente. Ad esempio, nel corso del 2020 ben il 73,6% delle esportazioni di Articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici è stata effettuata da imprese della provincia di Parma; l'81% delle esportazioni di Mezzi di trasporto proviene da Modena (44,4%) e Bologna (36,7%). Quasi due terzi delle vendite di Articoli in gomma e materie plastiche hanno interessato Modena (44,6%) e Reggio Emilia (20,6%); valori leggermente inferiori anche per quanto riguarda la vendita di Computer, apparecchi elettronici e ottici (32,9% a Piacenza e 29,1% a Bologna), e di Prodotti dell'agricoltura, silvicoltura e pesca (34,1% a Forlì-Cesena e 25,5% a Ferrara).
Per quanto riguarda gli altri settori, le province di Piacenza, Bologna, Reggio Emilia sono quelle che forniscono il maggiore contributo all'export regionale di prodotti della Moda (il 70,1% del tot.); Bologna e Reggio Emilia invece concentrano il 51,6% delle vendite regionali di Macchinari e apparecchi (quota che sale al 68,3% includendo anche Modena) e il 46,6% degli Apparecchi elettrici (60,9% includendo Piacenza); Bologna, Parma e Modena raccolgono poco meno del 70% dell'export dell'Industria alimentare della regione.
Sebbene nel complesso si tratti di settore residuali, l'84,2% delle vendite di Coke e prodotti petroliferi raffinati si concentrano a Ravenna (52,2%) e Parma (32,1%); il 57,3% dell'export di prodotti delle Attività dei servizi di informazione e comunicazione riguarda Modena; mentre Bologna concentra oltre la metà delle vendite all'estero dei prodotti delle Attività artistiche, sportive e di intrattenimento.
La figura seguente consente di confrontare a livello di singolo settore il posizionamento di ciascuna provincia rispetto a cinque variabili: le esportazioni in valore assoluto e in percentuale rispetto al totale regionale nel 2020, l'incidenza percentuale dell'export del settore selezionato sul totale dell'export provinciale nel 2020, la variazione assoluta e percentuale dell'export 2020 rispetto al 2019.
Incrociando la dimensione provinciale con quella settoriale, è possibile osservare quali sono state le produzioni che hanno impattato maggiormente sui flussi di export.
La performance positiva di Parma è legata all’andamento dell’export dei settori degli Articoli farmaceutici (+42,8%, pari a +436 milioni di euro) e dei Prodotti alimentari, bevande e tabacco (+9,8%, +165 milioni). Quest’ultimo comparto risulta in crescita sul 2019 anche nell'area metropolitana di Bologna grazie all’exploit dell’export di Tabacco (che raggiunge 1,5 miliardi di euro, il 10% dell’export totale provinciale, in crescita del 21,8% sul 2019), mentre ancora in chiave positiva va registrato il dato dell’export di Mezzi di trasporto a Ravenna (+183,9%, +97 milioni di euro).
Per il resto si segnalano performance negative principalmente nell’ambito dei settori del tessile e abbigliamento e delle produzioni meccatroniche, della meccanica strumentale e dei mezzi di trasporto. L’export di Prodotti tessili, abbigliamento e accessori è risultato in calo soprattutto nelle province emiliane, ma anche a Rimini e Forlì-Cesena con contrazioni su base annua spesso superiori al 20%. Così in tutte le province emiliane il settore dei Macchinari e apparecchi, che rappresenta una specializzazione produttiva tra le più importanti di quei territori, evidenzia flussi di esportazioni in calo quasi sempre in doppia cifra, addirittura oltre il 20% nel ferrarese. Significativa la contrazione dei Mezzi di trasporto, principalmente Navi e imbarcazioni, a Rimini (-28,9%, pari a -84 milioni di euro) e a Ferrara (-50,5%, -100 milioni di euro).
Il grafico seguente, infine, rappresenta i flussi provinciali di importazioni dall'estero per settore realizzati nel 2020.