Commercio estero
dell'Emilia-Romagna
Commercio estero
dell'Emilia-Romagna
Nel 2020 le esportazioni manifatturiere dell'Emilia-Romagna hanno concentrato il 97,4% dell’export totale (59.568,7 milioni di euro). A queste si aggiungono 973,3 milioni di euro di vendite di prodotti dell'agricoltura, silvicoltura e pesca (1,6% dell'export regionale). Rispetto al 2019, le vendite manifatturiere sono diminuite di -5.482 milioni di euro (-8,4%), mentre quelle di prodotti agricoli hanno subito una contrazione del 6,0%.
Tra i settori manifatturieri, le vendite all'estero di di macchinari - con il 27,1% del totale (16.600,8 milioni di euro) - si confermano essere il principale sbocco dell'export regionale, che equivale ad oltre un quinto delle esportazioni italiane del settore (22,9% delle vendite italiane di macchinari). Seguono i prodotti alimentari, bevande e tabacco (pari al 12,1% dell'export regionale e al 18,9% dell'export nazionale di settore), i mezzi di trasporto (11,9% dell'export regionale e 16,5% dell'export nazionale di settore) e i prodotti dell'industria tessile, abbigliamento e calzature (10,2% dell'export regionale e 13,5% dell'export nazionale di settore).
In termini dinamici, rispetto al 2019 confermano la propria vocazione anticiclica sia gli Articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici (+26,5%, pari a +415 milioni di euro in valore assoluto), sia i Prodotti alimentari, bevande e tabacco (+3,9%, pari a +277 milioni, di cui 270 milioni sono rappresentati da prodotti in Tabacco, +21,8%). In calo l’export relativo a tutti gli altri settori manifatturieri, tra i più significativi i Prodotti tessili, di abbigliamento e calzature (-18,4%, -1.406 milioni di euro), i Metalli di base e prodotti in metallo (-16,6%, -837 milioni di euro), i Macchinari e apparecchi (-11,1%, -2.070 milioni) e i Mezzi di trasporto (-8,1%, -646 milioni).
La figura seguente consente di visualizzare per ciascuna pseudosezione ATECO la dinamica di medio lungo periodo dell'export regionale, sia in valore assoluto sia in termini di variazione percentuale annua.
Il grafico seguente evidenzia il contributo (in valore assoluto) fornito da ciascuna regione all'export italiano nel corso del 2020.
L'Emilia-Romagna fornisce il contributo maggiore all'export italiano in vari settori, tra cui - ad esempio - la vendita di prodotti dell'agricoltura, silvicoltura e pesca; di prodotti alimentati, bevande e tabacco; di mezzi di trasporto. Per quanto riguarda il settore primario, l'Emilia-Romagna ha esportato nel 2020 beni per un valore di 973,3 milioni di euro, pari al 13,9% dell'export italiano, seguita dal Veneto (12,8%), dalla Puglia (11,0%) e dal Trentino Alto Adige (10,4%). L'export emiliano-romagnolo di prodotti alimentati, bevande e tabacco, con 7.398,8 milioni di euro, rappresenta il 18,9% dell'export italiano, seguita dalla Lombardia (17,1%), dal Veneto (15,8%) e dal Piemonte (15,4%). Altro settore in cui l'Emilia-Romagna rappresenta la prima regione italiana è quello dei mezzi di trasporto, dove sono stati esportati 7.304,4 milioni di euro, il 16,5% del totale nazionale, quota di poco superiore a quella del Piemonte (16,4%) e più alta dell'export della Lombardia (15,4%).
Rappresenta inoltre la seconda regione per valore di export nella vendita di macchinari e apparecchi (22,9%), dietro la Lombardia (29,7%); nel settore della gomma e delle materie plastiche (con il 22,6% del totale nazionale), anche in questo caso dietro la Lombardia (26,7%); nel settore della chimica (10,6%), di poco superiore al Piemonte (10,4%) e preceduta dalla sola Lombardia, che concentra ben il 42,9% delle vendite nazionali del settore; e nel settore dei Computer, apparecchi elettronici e ottici (con il 10,4%), dietro la Lombardia (42,9%);
Occupa il terzo posto rispetto alle vendite di apparecchi elettrici (13,5% del totale nazionale), dietro Lombardia (32,7%) e Veneto (22,2%) e anche nel settore delle attività dei servizi di informazione e comunicazione (14,9%), dietro Veneto (32,0%) e Lombardia (28,2%).
Risulta essere quarta regione per export di Prodotti tessili, abbigliamento, pelli e accessori (con il 13,5% del totale nazionale), dietro la Lombardia (24,9%), la Toscana (22,2%) e il Veneto (20,7%); di Metalli di base e prodotti in metallo (con l'8,7% del totale nazionale), dietro Lombardia (34,2%), Toscana (16,7%) e Veneto (12,4%); per quanto riguarda gli Articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici (con una quota pari al 5,8% del totale nazionale), ancora distante dal Lazio (33,7%), Lombardia (24,1%) e Toscana (11,5%).
Il grafico seguente evidenzia invece il contributo (in valore assoluto) fornito da ciascuna regione alle importazioni italiane effettuate nel corso del 2020.
Sul totale dei settori, le importazioni dell'Emilia-Romagna nel 2020 hanno rappresentato una quota del 9,1% del totale nazionale, quarta regione dopo Lombardia, Veneto e Lazio.
Occupa la seconda posizione per quanto riguarda i seguenti settori: prodotti alimentari, bevande e tabacco (15,5% del totale italiano); computer, apparecchi elettronici e ottici (8,7%); macchinari e apparecchi (14,2%); prodotti delle attività dei servizi di informazione e comunicazione (22,1%).
Risulta essere, invece, la terza regione per valore degli acquisti dall'estero di prodotti tessili, abbigliamento, pelli e accessori (13,1%); legno e prodotti in legno; carta e stampa (11,3%); sostanze e prodotti chimici (8,5%); apparecchi elettrici (11,9%); prodotti delle altre attività manifatturiere (11,5%).